“Qui non vieni mai per la prima volta, e quando te ne vai non lo fai mai per sempre.” Malek Haddad
Lascio la Tunisia con la voglia di tornare e vedere tutto ciò per il quale è mancato il tempo. Ciò che amo dei viaggi è proprio questo: la capacità di lasciarti positivamente insoddisfatto e un po’ malinconico.
È stato un viaggio on the road mordi e fuggi, su un pulmino molto rock, in compagnia di altri 14 giornalisti, alla scoperta della Tunisia. Con una superficie totale di 163.610 km quadrati, si presta ad essere girata in macchina, spostandosi in un tempo relativamente breve da una meta all’altra.
L’autostrada, dove ad ogni casello si alternano venditori di pane e snack, vi farà compagnia solo fino a Sfax, scorrendo attraverso piccoli villaggi e greggi di pecore che pascolano lungo i bordi.
Prima tappa Tunisi. O meglio, uno dei molti quartieri della grande città, Les Berges du Lac, sede di ambasciate, boutiques, ristoranti, locali alla moda e prima base di appoggio per l’inizio del nostro viaggio. Qui potrete fare shopping e bere un tè alla menta in uno dei molti locali, a soli 10 minuti di taxi da Tunisi.
La scoperta della Tunisia inizia dalla cittadina di Sidi Bou Said. Patria di artisti, rifugio di molti scrittori come Camus e Wild, dall’alto del suo promontorio protegge e osserva il Mar Mediterraneo. Località turistica, con le sue casette bianche e mille dettagli di un azzurro accecante, rappresenta uno degli innumerevoli volti del turismo tunisino.
The discovery of Tunisia begins with the little town Sidi Bou Said. Artists’ homeland, writers’ refuge such as Camus and Wild, from the top of its promontory, it protects and observes the Mediterranean Sea. Holiday resort, with its white little houses and a lot of dazzling light-blue details, it represents one of the many aspects of Tunisian tourism.
500km ci separano da Douz, la Porta del Deserto e uno dei più grandi palmeti della zona. Ospita una volta all’anno il Festival del Sahara, durante il quale si mischiano folklore, tradizione e spettacolo. Quattro giorni di festa e giochi che richiamano visitatori da tutta l’Africa e non solo.
Bevete un tè sulla terrazza del bar che domina la piazza, perdetevi tra le vie della città e parlate con le persone del posto: potrete scoprire mille sfaccettature non tipicamente turistiche. Provate la cucina tunisina, i suoi datteri dolcissimi e il brik, un fagottino ripieno che vi farà perdere la testa.
La vicinanza al deserto, quello vero, permette di vivere una delle esperienze più magiche in assoluto: dormire nell’oasi di Ksar Ghilene, al riparo di una tenda, sotto un cielo dove le stelle saranno le protagoniste.
Si perdona anche il freddo pungente se la sveglia al mattino è nel silenzio più totale e la vista dalla torre offre uno spettacolo da togliere il fiato: tende e palme circondate solo da sabbia. L’occhio è in difficoltà nel capirne i confini.
Fare una passeggiata, a piedi o in sella ad un dromedario, tra le dune, sinuose e morbide, lascia senza fiato. Immenso ed emozionante.
Ciò che ci separa dalla meta successiva è un esempio di come la natura non riuscirà mai a stupire l’uomo: il lago salato di Chott El Jerid si presenta come un’immensa distesa di sale. La più grande depressione del Sahara sembra quasi neve alla luce del sole, cambiando costantemente volta a seconda della luce e della stagione.
What separates us from the following destination is an example of how the nature will never be able to astonish the mankind: the Chott El Jerid salted lake shows up as a great expanse of salt. The biggest hollow of Sahara seems almost snow at the sunlight, changing constantly depending on the light and the season.
La Tunisia è ricca di Festival in questo periodo e a quello di Douz si aggiunge quello dell’oasi di Tozeur. Cittadina movimentata e colorata, con una Medina affascinante nella quale perdervi.
Percorrendo la strada per tornare verso Tunisi, il paesaggio cambia radicalmente, passando dal deserto a filari infiniti di ulivi e piantagioni di fico.
Ricca di storia, la Tunisia è la casa di uno dei più grandi anfiteatri al mondo dopo il Colosseo, quello di El Jem, la cui struttura sembra quasi un gigante addormentato incastrato tra le casupole della città.
Port El Kantaoui, a nord della città di Sousse, rappresenta un altro volto di questo paese. Chic e vacanziero, con le sue barche attraccare al porto sembra quasi Porto Cervo.
Port El Kantaoui, in the north of Sousse, represents another face of this country. Chic and touristic, with its boats docked at the harbor, it seems like Porto Cervo.
La Tunisia è un paese che, come raccontato dal Ministro del Turismo durante la conferenza stampa alla quale abbiamo partecipato, ha voglia di riscattarsi, di far sentire la propria voce, di lavorare su un turismo più moderno.
Al di là di ogni preconcetto e accadimento si percepisce la semplicità del vivere, l’amore per lo straniero e per l’Italia, dove molti vivono e lavorano.
Mille volti di un paese che ha voglia di far sapere a tutti “Benvenuti”.
Grazie a Ente del Turismo Tunisino.

With the Minister of Tourism
Brava… bravissima… eccellente servizio!